mercoledì 6 luglio 2011

Ri Quadro al sugo di pincicarelli e violino d'agnello

Questo titolo sembra un pò uno scioglilingua, ma in realtà è più semplice di quanto sembri.
In questi giorni, dalle campagne marchigiane, c'è stato un forte richiamo da parte di un ortaggio non tanto valorizzato in cucina: il cardo o meglio la base del suo fiore.
Perché vi dico questo?
Ora vi racconto la storia.
La scorsa settimana ho accompagnato mio marito dal dentista ( e mi sa che tocca anche a me ) a un certo punto, parlando del più e del meno, il discorso è caduto sulla cucina ( tanto per cambiare ) e con mia sorpresa sono venuta a conoscenza di un ingrediente molto conosciuto dalle mie parti, ma a me completamente sconosciuto: Il pincicarello.
Come è strana la vita. Conosciamo a volte le più svariate spezie, provenienti da tutto il mondo, un altro pò sappiamo anche che cosa mangia un eschimese e ironia della sorte non sappiamo cosa cresce nel nostro orto.
Dovete sapere che i pincicarelli non sono altro che la base di sostegno dei fiori del cardo.
In dialetto anconetano il termine pincicarello deriva dalla parola pincicare o puncicare che tradotto in italiano significa pungere.
Infatti questo ortaggio si presenta pungente, al punto che per prepararlo si mette da prima in centrifuga per eliminare tutte le spine.
Il pincicarello viene raccolto prima che si apra l'infiorescenza.
Il suo sapore è a metà strada tra il cardo e il carciofo, infatti dalle nostre parti lo si prepara anche alla giudia.
Ma torniamo a noi, dunque eravamo rimasti dal dentista al quale ovviamente abbiamo chiesto anche dove potevamo trovare l'ingrediente in questione.
E qui casca l'asino.
Conosciutissimo e anche raro, visto che solo un vecchietto a Falconara, sembra che ancora lo raccolga, previa prenotazione.
Uh! questo cosa mi incuriosisce sempre di più.
Peccato che è già tardi, ma domani pincicarello mio non mi sfuggi.
E così l'indomani eccoci pronti, come due investigatori privati, alla ricerca del pincicarello perduto.
Per non destare sospetti entriamo nel piccolo negozietto di frutta e verdura e incominciamo a comprare un pò di cose: roscani ( detti anche agretti ), fiori di zucca etc...... A un certo punto così, facendo finta di niente, mi rivolgo alla signora dietro al banco e le dico " avete i pincicarelli ? " .
La signora a voce alta chiede a sua volta " ci sono più i pincicarelli ? ".
Ed ecco all'improvviso compare lui, il vecchietto o meglio " il pincicatore " cioè colui che raccoglie i pincicarelli, che dice " ce ne sono rimasti un pò ".
" Ve li preparo per domani ? " qui mi sa che ha visto la nostra faccia un pò sconsolata e ha aggiunto " va bene per stasera alle sette? " , " benissimooooooooo" rispondiamo noi in coro.
Alle 18:59 eravamo già di ritorno e i pincicarelli ci stavano già aspettando.
Sistemati dentro una bustina immersi in acqua e limone, per non farli annerire, li scrutavo come si fa attraverso il vetro di un acquario, davanti a uno strano pesce tropicale.
Il bello è che qui non c'è niente di tropicale, più casereccio di così si muore.
Non vi dico in macchina, durante il tragitto, tutte le ricette possibili e immaginabili passate in rassegna. " Ci facciamo la frittata ? " " ma no troppo scontato " " li facciamo in putacchio ? " " guarda che su internet è rifatta e strarifatta! " " allora alla giudia ? " " si così il ristorante La Moretta dice che gli abbiamo fregato il menù ".
Alla fine, ragionando fitto fitto optiamo per una salsa con cui condire la pasta e siccome il pincicarello è un ingrediente diciamo, molto particolare, bisogna mettergli vicino altrettanti ingredienti particolari e qui spieghiamo passo passo la ricetta.
Già il titolo è tutto un programma " Ri Quadro al sugo di pincicarelli e violino d'agnello ".
Iniziamo dagli ingredienti. Scelta fondamentale il tipo di pasta.
Stiamo parlando di una pasta proveniente dall'antico pastificio rosetano in auge dal 1898, il pastificio Verrigni situato a Roseto degli Abruzzi.http://www.verrigni.com/
Quest'anno per celebrare i 150 anniversario dell'unità d'Italia, ha inserito nel suo vasto catalogo dei formati molto particolari.
Quello utilizzato per la ricetta in questione è il Ri Quadro, dove Ri sta per rigatoni e Qua sta per quadrati, infatti si tratta di rigatoni dalla strana forma quadrata.
Il bello di questa novità è che mantiene molto bene la sua forma anche dopo la cottura, risultando così gratificante all'occhio e infatti si presenta ottimamente, ma sopratutto, essendo cosi conformata, riesce a trattenere tanto sugo al suo interno.Insomma una vera delizia , credetemi da provare.
Altra scelta fondamentale il violino d'agnello.
Durante una piccola escursione floro-gastronomica dalle parti di Stresa abbiamo girovagato un pò in zona Val D'Ossola, una estesa valle della provincia del Verbano-Cusio-Ossola e qui ci siamo imbattuti in un salumificio artigianale Il Divin Porcello situato in località Masera ( VB ).
http://www.alpeveglia.it/divinporcello/salumi/ con annesso ristorante http://www.divinporcello.it/ che è una vera chicca.
Tra i vari acquisti, nella nostra valigia ha trovato posto anche il violino d'agnello aromatizzato con ben 12 erbe.
Tranquilli comunque che gli altri ingredienti sono di più facile reperibilità.
- 3 spicchi d'aglio, formaggio parmigiani, sale  (dolce di Cervia), olio evo, Verdicchio dei castelli di Iesi, pepe nero macinato al momento e ovviamente i pincicarelli.
Preparazione:
Far soffriggere in una padella di rame il trito d'aglio con l'olio. Appena il soffritto incomincia a imbiondire mettere il violino d'agnello tagliato a dadini. Far rosolare bene il tutto e aggiungere i pincicarelli tagliati in due.
Sfumare con il vino. Appena il verdicchio ha evaporato, salare e pepare.
Nel frattempo lessare la pasta ( il tempo di cottura per i Riantiaderente perché più grande ) e spoverizzare il tutto con formaggio gratuggiato.
Non perché l'abbiamo fatto noi ma è proprio un primo con i fiocchi.
Ora torniamo però all'inizio del mio post dove dicevo che in questi giorni dalle colline marchigiane c'è stato un forte richiamo da un ortaggio conosciutissimo dalle mie parti ( tranne che da me ) e quasi sconosciuto altrove, il cardo e il suo fiore.
Sapete perché dico questo? perché stamattina apro blogger e trovo un simpaticissimo post di un blog che seguo con piacere Letto & Mangiato dal titolo " un mazzo di cardi in seme dall'orto antico " di cui vi consiglio la lettura, se non l'avete già fatto.http://lettoemangiato.blogspot.com/
Be! che dire sembra proprio un richiamo dalla nostra tanto amata terra marchigiana.
Ma che state facendo ancora siete la ? Un consiglio, se siete da queste parti o meglio siete di queste parti mettetevi alla ricerca dei pincicarelli. Chissà quante emozioni avranno da regalarvi.
E poi le Marche è una regione bella anche da vedere e sopratutto da assaporare. A presto quindi dalle mie parti.

10 commenti:

  1. mi ha incuriosito questo princicarello e la tua ricetta.
    pensa.
    ieri stavo parlando con mia sorella al telefono e le dicevo. quando andremo tutti in pensione compriamo un bel terreno con casale nelle marche che è una bellissima regione!
    coltiveremo l'orto e faremo il giardino!!!!!

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  2. Mai assaggiato il princicarello..ma non mi è nuovo a vederlo nella foto! E mi sembra un piatto proprio coi fiocchi quello che avete preparato! Conosco un pochino le Marche, soprattutto il litorale...il Conero, Porto Recanati, posti bellissimi! Però ho visitato anche Macerata, Loreto..Un abbraccio vado a vedere il blog che ci hai indicato!

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  3. Annamaria piatto molto bello! Mangiare in Italia alcune spine come vedo :-)
    baci

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  4. grEAT: grazie tante cara dei complimenti.
    È vero la campagna marchigiana è bellissima.
    Ottima idea quella di comprare un casale da queste parti, anche perchè così potremo avere tante occasioni per frequentarci.Un bacio alla prossima.
    Ornella:veramente non lo avevo mangiato mai prima d'ora e nemmeno lo avevo sentito mai nominare.Sono felice che conosci un pò della mia terra.Chissà forse la prossima volta che vieni ti faccio un pò da Cicerone.Un abbraccio forte.
    Vita: Σας ευχαριστώ πολύ.
    Όπως μπορείτε να δείτε έχουμε το παράξενο λαχανικά και τα τυπικά.
    Πρέπει να πω ευχαριστώ από ό, τι να ξέρετε όμορφο νησί της Κρήτης σας μπορεί επίσης να μάθετε περισσότερα γης μου.
    Είστε μούσα μου.
    Ένα μεγάλο μεγάλο φιλί.

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  5. c'è un premio per te nel mio blog!

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  6. Il tuo post è meraviglioso, tesoro!!! Bravissima come sempre, complimenti per tutto, un bacione

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  7. Veramente un post stupendo come ha scritto sopra lady!mi è piaciuto moltissimo,rivela l'amore verso la propria terra e i suoi prodotti semplici,naturali e veri come i valori in cui crediamo.Complimenti e una felice serata

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  8. grEAT: ancora grazie cara amica.Pensiero stupendo.
    Lady Boheme: Sei sempre tanto cara con le tue parole.Un abbraccio forte.
    Antonella-Vera55:sono felice che sei sbarcata nella mia isola.
    Spero di incontrarti spesso.
    Splendido il tuo bllog.
    A presto.

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  9. Nita: grazie tante.
    Sono felice che ti piaccia la mia ricetta.
    Un abbraccio forte.

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